Infelice battuta di Berlusconi sui figli, trattati – a dire del Cav. – come gli ebrei sotto il nazismo.
Adesso, va bene tutto, ma con almeno il limite del buon gusto. Va bene la solita tattica di fare la vittima, ma qui si esagera di brutto. Va bene provare ad attirare l’attenzione, ma questo è un autogol.
Non vale nemmeno la pena smentire la tesi, ridicola e offensiva.
Quello che ci preme è ricordare a tutto il popolo di centrodestra la instabilità emotiva e personale di un uomo che è stato un leader per un Ventennio ma che oggi rappresenta solo la caricatura di sè stesso.
Non è sereno, rinchiuso a Palazzo Grazioli, braccato da procure e finti cortigiani. Figuriamoci se dovesse – per puro caso – guidare il paese. Come si può ancora perdere tempo inseguendo la fase calante e nichilista di quest’uomo?
La sua terra promessa è Antigua. Una calda, serena e dorata pensione. È quello che con stima, rispetto e amicizia gli auguriamo.
